Il canto della natura
S’allietano i cuori nei profumati vitigni
ove la luce gioca con le ombre
e si nasconde tra la ruggine dorata delle foglie
mentre la terra s’abbevera lenta di quella linfa
che dà vita ed ebrezza all’umana speranza.
Tra radici intrecciate e segreti silenzi
s’allungano mani a raccogliere i frutti scaldati dal sole
come solenni piccoli mondi avvinghiati tra i pioppi
in un turbinio di sapori e gocce di vento.
Sorride quel canto che si perde nell’anima
e l’uomo s’attarda tra i solchi bagnati come a cercare parole
per farne sentieri che portano al cielo
respirando profumi che lievi si perdono
tra le lignee rughe di un tralcio assonnato.
Anna Barzaghi
I Classificata
Radici
Tra i rigagnoli del tempo
esondano i desideri
e l’anima freme nell’inseguire addolciti echi
di parole chiuse nei pensieri,
un rallegrante bagliore immenso
vibra nel profondo del cuore
rimarcando un mormorio di sogni:
il risveglio d’un trascorrere di emozioni
raccolti in un grembo d’aria;
vibrano le corde fra le impronte della natia terra,
risorge la vita annusando nel giaciglio
di un lembo di terra gioiosa
sulle radici che affiorano rampanti,
come la carezza di un’attempata mano
agghindata di gratitudine.
Giancarlo Milani
II Classificato
Radici di Poesia
… scenario di essenza di sole
dalla Torre del Falasco
si sente nel balsamo della valle verde
che canta la vecchia melodia
nei gesti di mani nodose
al nuovo vento
eco di musica del tempo
e le gerle ricolme scrivono
nei floridi solchi
di terra fecondi
la stagione dell’armonia
idee di odori e sapori
si rivedono nello scenario
di essenza di sole
dalla Torre del Falasco…
Grazia Brunelli
III Classificata
P=. Ritorno a casa
Non so più
dove è cominciata questa strada,
non so.
Le campane chiamano alla veglia.
Vedo solo
polvere di stelle nella notte
e braci di fuochi
rimaste ad affogare nel vento.
E domande…
Sarà bello il mio ritorno?
Sarà di pace
il luogo che mi aspetta?
Riprendo il passo.
Porto sulle guance
il bacio di mia madre.
Roberto Ragazzi
Premio Speciale Giuria
Il lascito dell’uva
Mi chiedi, padre, cosa sia il ricordo;
mi rassicuri, sul tuo letto estremo,
che c‘è una linea sola e un solo canto
che a me, da te e dagli avi vibra e giunge
e silenziosamente mi appartiene,
come la linfa dei viticci scorre
e si fa succo d’uva, si fa sangue.
E in un momento, padre, in quel momento,
chinandomi sugli ultimi sorrisi
leggo ed accetto il lascito. E comprendo.
Così le mie radici sono i rami
di un mondo capovolto e sotterraneo
che come rami, più dei rami, salgono
a cieli trascurati e antichi. Affondo,
e più m’immergo, più io vi ritrovo.
Matteo Aldo Maria Rossi
Premio Speciale Presidente Cantina Valpantena
La forza delle radici
Si annuncia con luce stupita il mattino,
incespica, s’inarca e s’allarga
e allegro scopre capezzagne azzurre,
tra il palpitar di odori della terra
s’insinua nei capillari della vita.
E pure l’aria porta nelle narici
il cuore ruvido del rovere
e negli occhi il potere della neve.
E non un suono, non una via
che schiuda altro lieto cammino:
tutto converge qui, tra questi vitigni.
Lungo rivoli amici ricerco ancora
le nostre origini, come radici
che crescono nel silenzio
e s’aggrappano alle speranze.
Daniele Ardigò
Segnalato
Radici
D’ogni erba conosco il profumo,
degli steli il tormento nel vento,
della rugiada l’incanto nell’alba.
D’ogni foglia ascolto il fruscio,
uno stormire che rianima ombre
così il frinire di cicale i pensieri.
D’ogni tralcio immagino i frutti,
umori di rovere e sottobosco
aromi nel calice di un dopocena.
D’ogni ceppo accarezzo le rughe,
conto i cerchi sfida e memoria,
serbo segreti in un tepore di brace.
D’ogni stagione respiro il passo
vivo
alla feconda energia della terra.
Giorgio Baro
Segnalato
Radici
Di noi non si vede che il fusto,
ma abbiamo radici profonde.
Di noi hanno memoria
le piazze e le chiese silenziose,
i banchi di scuola e i campi
in cui giocavamo a pallone.
Siamo nel canto dei poeti
e nella tela del pittore,
nell’opera degli artigiani
e nelle cucine odorose.
Siamo la terra da cui germogliano
i frutti, anche noi linfa che nutre
le generazioni future.
Giovanna Cardella
Segnalata
Tetti
Respiro aria di casa mia fra questi tetti amici,
son note di cornamuse gli sguardi della gente.
Sicura mi sento fra le quattro strade
che mi hanno visto crescere serenamente.
I soliti negozi scolpiti nelle piazze
il treno fermo alla stazione delle mie mille partenze
il barbiere, il giornalaio, il lattaio, il panettiere
baluardi stanchi del loro antico mestiere.
Di nuovo son qui, stavolta per restare
nel mondo di esperienze ne ho già fatte tante
e come una tisana calda mi rincuora
tornare tra i miei tetti e non lasciarli più.
Sicura mi addormento nelle fresche lenzuola,
campi di lavanda su cui riposerò.
Barbara Carraresi
Segnalata
Così nascono i sogni
Profuse nella terra
ataviche radici
attingono al sale della vita.
Non dubitano mai,
nel sonno dell’inverno,
che torni primavera
e mettono le ali per volare
più in alto delle stelle.
Così nascono i sogni, così vive il mistero
dei frutti saporosi d’uliveti
dei grappoli dorati
che ridono nel grembo delle viti.
Fermati ad ascoltare il canto dell’autunno!
Tripudi di fragranze e di colori
vanno nel vento a carezzare il cielo.
Bruno Castelletti
Segnalato
P=. Dal profondo materne parole
Sfioro il muschio che tappezza ceppaie
fra tronchi scuri con cortecce scabrose
quando un palpito turba il mio cuore
ché dallo stormire delle fronde nel vento
un sussurro mi giunge, e un lamento.
E’ la voce sommessa di radici nascoste
che segreti conoscono di acque e di grotte,
che nella terra si addentrano salde
artigliando le rocce con dita contorte,
stabilità mantenuta da un respiro di vita.
Sono voci di vecchie custodi del bosco
che storie raccontano e chiedono rispetto,
cambia veste l’albero ma non le radici,
e mentre affondo in cuscini di foglie
con saggi princìpi la natura mi avvolge.
Maria Cecchinato
Segnalata
La radice e la foglia
Per cammini certo più lievi, e luce fioca
muovono i passi dei miei vecchi sbiaditi.
Provo a cercarne le orme, ora che spengono
nel giallo d’un tramonto o migrano piano
tra il ghirigoro impreciso dell’acciottolato
della sbiadita contrada, dove la vite inselvatichita
trattiene le pietre e l’edera tappa finestre svuotate.
Ma non lasciano traccia o preghiera al passaggio,
paiono davvero non lasciare posto al giorno nuovo.
E così si va inciampando sul sorriso ritrovato
in una foto polverosa, tra le gambe della sedia
rovesciata, nel bicchiere dimenticato, la fatica
di cancellare la nostalgia di queste esistenze
raminghe, messe in conto alla memoria tradita.
Certi oramai solamente di radice che termina in foglia.
Bruno Centomo
Segnalato
P=. Stille d’amore
Verso i filari dei vigneti
l’andare per la rugosa terra
mi sia lieve
ora che sulle labbra
assaporo nella brezza dell’aurora
le novelle fragranze dei tralci
della mia vigna gravida
d’acre e divina bellezza.
Chino nel solco delle viti
lascio stille d’amore alle radici
perché bramati acini di poesia
da scrivere in calici d’emozione
maturino ancora
fra le amorevoli braccia
d’un compiaciuto sole settembrino.
Sandro Chiappori
Segnalato
La mano racconta
La mano che abbraccia un liscio bicchiere
racconta a quel vino fatiche e carezze.
Racconta le lotte, profumi di sogni,
del sigaro il fumo, l’odore di zuppe,
di mosto e frantoi, di panni distesi.
Custode di frasi mai dette, di attese.
La mano si apre e asciuga il sudore,
la mano si chiude e sigilla un tesoro.
Si scioglie la sera, s’infiamma il tramonto
e un vecchio rammenta una terra lontana
di rughe increspata, di grano falciato.
E l’ultimo sorso ricorda una culla,
un solco, un seme o un vecchio tessuto.
L’ordito è la storia, un’impronta fedele:
è delle radici il senso segreto.
Anna Cottini
Segnalata
Un altro amore
Nella piega callosa arata dal sogno
scorre e si arresta l’eterno miele della speranza.
Sarà la fioritura inattesa, il viaggio di ritorno
di un ricordo benedetto, a narrarci finalmente la vita.
Sarà un altro amore, col suo fiato di erba e brina
a sciogliere l’intricato ricamo di tralci e pensieri.
Sarà un altro amore, con perle di acini rossi e verdi
a legare il suo fiato eterno al nostro fiato.
E all’infinito, avvolti nel midollo delle radici,
rifare pace con l’anima sacra di madre terra.
Maria Antonietta D’Onofrio
Segnalata
Di terra e di sassi
C’è un antico dolore sempre taciuto,
in chi è nato fra i sassi, fra il legno
e la paglia di un’umile stalla.
Forse un amore perduto, un sogno smarrito,
un sorriso negato che porta rimpianto,
un tozzo di pane da spezzare coi denti,
una vita da niente, di fatica e di stenti.
C’è un cammino segnato in chi ha radici di terra e di sassi.
Non tutte le genti han la stessa ventura.
Chi è nato fra i monti porta dentro qualcosa
che tiene per sé con celata umiltà.
E’ l’antico destino assegnato alle foglie
di restare fedele al proprio cammino
di accettare la sorte e dal vento lasciarsi portare
di tornare alla terra come acqua di fiume che ritorna nel mare.
Umberto Druschovic
Segnalato
Nicchia
Incantata nel sentiero dei ricordi, abbagliata
da fiamme di bianchi candelabri, volsi lo sguardo
su foglie gelide nell’inverno stretto come specchio:
riflettevano volti comuni al mio animo di sublime
follia e volli tuffarmi in visioni di antiche memorie.
Nostalgici istanti: visi attorno ad un tavolo e profumi
di fieri sorrisi nelle notti di impareggiabili sogni.
Sigillavo nelle vette del cuore un vanto cristallino
vissuto dentro una nicchia di tesori preziosi.
Angela Daniela Evoli
Segnalata
Retaggio
No, non in vecchie foto ingiallite
che ricordo appese ai muri
di vecchie case
e nemmeno su lapidi consunte
livide d’anni e d’incuria.
No, i miei avi sono tutti qui
con me, ovunque io vada
e ci sono sempre stati
ad ogni bivio, davanti ad ogni sfida
vinta o persa non conta.
Ma adesso è tempo che un altro
prenda la strada e aggiunga
nuovi sogni e illusioni, nuove mete,
che cerchi vie ignote.
E prosegua il cammino
Gian Albo Ferro
Segnalato
Radici
Nascoste, camminano curiose.
Come mani, nella terra,
si intrecciano,
respirano la vita,
al sicuro.
Fino a che un aratro
o un amore
strapperà la paura
di rinascere altrove.
E sarà ancora casa.
Tullia Frascolla
Segnalata
Radici
Albe del mio rione con le anime contate,
ancora strade e papaveri in cammino,
l’olivo storto attorno al fuoco dei campi:
in lontananza un suonatore di fisarmonica
mentre sforacchia il tempo dei distacchi.
Da un giorno asserragliato nella mente
guardo in fila le stagioni e ancora il vento
quando gira sui fianchi dei caprioli,
tra i denti il bianco e il rosso dei vigneti
come fossero radici del mio cuore.
Davvero una mattinata mai finita:
un barbiere che ramazzando canticchia
uno stornello d’altri tempi, poi un tram
che si allunga come un ricamo di montagna
illuminando gli ultimi vecchi nella piazza.
Benito Galilea
Segnalato
Nel Segno
L’antico tratto declina dai solchi delle mani
alla terra del corpo, lungo le rughe del tempo.
Attraversa indenne il nostro bel silenzio,
mentre spezzi ancora il pane quotidiano
e versi il rosso nel futuro del tramonto.
Aprile attende le tue rose, madre
che ti avvolgi nel quieto scialle del sole.
Scuoti l’azzurro dello sguardo e sorridi
alla giovane brezza stordita dai fili d’erba
del giardino. Gli riconosci i capelli ventosi
del nonno, così l’aria respira e la vita innamorata
della tua parola si sorprende a sostare con me,
nelle tasche profonde del tuo grembiule.
Francesco Indrigo
Segnalato
La Casa Bianca
E’ dentro al cuore quella casa bianca tra i filari e le rose
abbandonata alle carezze del sole, al vento scompigliato della sera,
sorrideva alle viole che facevano capolino tra le nevi di marzo
alle primule screziate di giallo
ai gelsomini vibranti al chiarore della luna
ai papaveri incendiati dai caldi bagliori dell’estate.
C’era profumo di limone e coriandolo nell’aria
spuma di mosto,un silenzio di foglie
le veglie assonnate degli acini, timidi mughetti,l’attimo delle rose
il declino caparbio dell’edera, gladioli ligi al rosso.
C‘è ancora un silenzio vago che si appiglia al cuore nelle stanze lasciate all’incuria
e col respiro indaco dell’autunno
lieve s’accampa in gola il ricordo
di una vita antica che sta lentamente fuggendo.
Tiziana Monari
Segnalata
Il Mio Mare
Improvviso appare
un lampo di luce
a illuminare la lenta clessidra
che il tempo scandisce.
Ritorna denso di vita
quel silenzio immateriale
ove un palpito lontano
richiama il mio mare.
All’ombra dei ricordi,
d’innocenza vestito,
volo verso le mie radici
e la materna terra natia.
Rivedo il monte di fuoco,
risento il canto di Partenope
e da lontano torno a respirare amore.
Gennaro Moretti
Segnalato
I miei occhi mettono radici
Su questa collina di vigneti, all’ombra di un tiglio solitario, i miei occhi mettono radici. Quante volte ho percorso, questi sentieri di matita, quanti sogni ho intrecciato, sui viticci con le dita. Restavo ad ascoltare la pioggia, il silenzio di quando cade la neve, respiravo le nuvole al tramonto e dei primi fiori il profumo lieve. Adesso che il fiato quasi mi manca e con fatica riesco a dire domani, come le foglie in autunno, al vento, mi tremano le mani.
Gabriele Stella
Segnalato
Germina Speranza
Luce di stelle nebbia dipana
e tra i filari il dolore si fa cenere.
Nell’aria esala odor di mosto,
e ferite, e fatica, vien a lenire.
Il tempo ritrova il suo breviario,
smarrite le stagioni, nei solchi dell’arato,
scogliere di radici su tele di rugiada.
Le nostre preghiere fatte ossa.
Dita nere nella terra oscura van scavando
ciò che il sudore impasta, con la purezza.
Ma le radici dell’anima attingono
là dove s’attizza l’azzurro,
dove si fonde il sorriso con il verbo:
e già l’oscuro ramo della malinconia
ha tralci nuovi, e germina speranza.
Roberto Villa
Segnalato
La “Cantina Valpantena Verona” ringrazia tutti i poeti che hanno partecipato alla v edizione del concorso premio poesia, la giuria per la competenza e la professionalità
dimostrata nel giudicare le opere e il segretario del concorso per il prezioso lavoro svolto.